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La festa del fratello di mia figlia

15 Gennaio 2009 

Io e Roberto  viviamo insieme da 8 anni ed abbiamo una bimba di 5 anni.

Lui è stato sposato in passato e i rapporti tra il mio compagno e la sua ex –con cui hanno un figlio di 17 anni- non sono tra i migliori e soprattutto nel passato lei è stata molto aggressiva con me.  Io  ci ho "parlato" una sola volta, ma mi è bastato, sono volate solo parolacce per me e per mia figlia.


Ora se ne esce con la storia che il ragazzo fra poco compie 18 anni e che desidera fare una festa, per cui ci ha invitato tutti, anche me e mia figlia!!!!!
Per me va benissimo se ci va solo il mio compagno (dopotutto è suo figlio, e deve partecipare sia monetariamente che fisicamente) va bene se ci va mia "suocera" e gli zii , ma io e mia figlia cosa centriamo?

Dopo che ci ha detto tante parolacce e ci ha maledette ed augurato il peggio, sinceramente mi sentirei un’ipocrita, non riuscirei a godermi la festa.  Io insomma non ci voglio andare per tanti motivi, ma il principale è che non mi fido, è capace di tutto, anche di utilizzare le cose che osserva di me durante la festa, per poi parlare male di me in giro!


So che i parenti di Roberto avranno da ridire e un po’ mi dispiace, diranno  " beh, pero lei ti ha invitata, fai male a dirgli di no". 
Vorrei un consiglio.

(Sabrina, Provincia di Macerata)

 

Cara Sabrina,

mi rendo conto di quanto le cose di cui parli  in provincia abbiano una grossa rilevanza: la ex che potrebbe sparlare di te, tua suocera e i parenti di lui che possono criticarti; insomma: il micro mondo che ti sta intorno che vedi potenzialmente “dannoso” per te perché ti può criticare, sia nel caso decida di andare che di restartene a casa. Il giudizio di questi “altri” sembra metterti in crisi e generare il dubbio che poni nel tuo scritto.

Se però sospendi un attimo questo “sguardo” degli altri su di te e provi a contattare le cose che toccano piuttosto le persone care che ti stanno intorno (in particolare tua figlia e il figlio del tuo compagno -che è per la verità il fratello di tua figlia!- e infine il tuo compagno stesso) forse la sensazione di importanza delle cose si può modificare.

In questa prospettiva infatti appare sconcertante constatare che dal tuo scritto non veniamo a sapere nulla di questi due figli nè del tuo compagno:  non sappiamo come la pensano in merito alla vostra partecipazione alla festa, se lo desiderano o no, non sappiamo se il figlio del tuo compagno ha un rapporto diretto con te e con la sua sorellina, che tu chiami solo "mia figlia", e non sappiamo  se il tuo compagno -al di là degli obblighi “monetari e fisici”- è un padre affettuoso e interessato alla vita del figlio, oppure se su queste cose è lui stesso poco desideroso di esserci.

Tutto questo per suggerirti di verificare i sentimenti e le opinioni di queste persone e di tenerne conto nelle tue valutazioni, ancor più delle valutazioni e delle opinioni di ex moglie e parenti.

Potrebbe essere una buona occasione per focalizzare l’attenzione su aspetti della vostra “famiglia allargata” che sono molto più rilevanti per il tuo benessere (in quanto rilevanti per il benessere non tanto attuale ma futuro dei vostri due figli) da far impallidire qualsiasi cattiva relazione con la ex di lui.

Temo infatti che il problema sia proprio questa difficoltà a considerare questo figlio come tuo figlio (seppur come madre putativa) e tua figlia come sorella di lui.E dopo ben otto anni sarebbe proprio importante che questa difficoltà venisse superata.

Una volta infatti che i rapporti fra voi due e i vostri due figli (ed entrambi lo sono!!) fossero solidi e sicuri al di là dell’intervento della ex moglie -che comunque resta ovviamente la madre del ragazzo e merita un trattamento di rispetto- anche declinare un invito del genere non sarebbe assolutamente un problema. Se i rapporti fossero di questa natura tra voi, la festa per i suoi 18 anni per esempio avreste potuto piuttosto organizzarla voi, togliendo fiato a qualsiasi critica.

Il conflitto con la ex moglie nelle priorità della vita e delle cose che contano in questa vicenda, per quanto fastidiosa,  a mio avviso arriva dunque per ultima.

Un caloroso in bocca al lupo

(a cura di L. Francioli)

 

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